Caratteristiche e condizioni:
cm. 21 x 13,5, pp. 186, brossura, in ottime condizioni.
Contenuto:
Lichtenberg, Hölderlin, i fratelli Grimm, Goethe, Kant, Liebig (sí, quello dei dadi per il brodo), Brentano, Büchner e un’altra dozzina. Sono il manipolo di intellettuali tedeschi fra Sette e Ottocento scelto da Benjamin per rappresentare, con un’antologia delle loro conversazioni epistolari, il quadro etico, intellettuale e più generalmente antropologico dell’«essere tedeschi». O meglio, di quello che era stato «essere tedeschi».
Benjamin pubblicò la prima serie di lettere nel 1931 sulla “Frankfurter Zeitung” quando il nazismo era alle porte. La raccolta in volume uscì nel 1936, quando Benjamin era già esule e doveva pubblicare sotto pseudonimo: il senso di contrapposizione di un’altra civiltà tedesca, sobria, appassionata, responsabile rispetto alla retorica e alla violenza del Reich non poteva essere più esplicito.
Un collage politico e sentimentale in cui c’è tutto Benjamin.