cm. 20 x 13,5, pp. 384, brossura, in ottime condizioni.
L’attività di Max Weber storico e sociologo è continuamente intrecciata con la riflessione filosofica e metodologica: basti pensare alla sua opera più famosa, «L’etica protestante e lo spirito del capitalismo». I saggi raccolti in questo volume, scritti nei primi due decenni del Novecento, segnano una tappa fondamentale nella concezione moderna del mondo storico. Rappresentano lo sforzo di elaborare una sintesi teorica che affronti e superi le principali tendenze del XIX secolo nell’ambito delle scienze storico-sociali: la concezione positivistica di un ordine necessario dei fatti umani, visti nella loro cruda «oggettività », la problematica diltheyana delle scienze della natura e dello spirito, infine – tema di una polemica sempre viva in Weber – la concezione unilaterale del fattore economico, secondo l’interpretazione del pensiero di Marx che era diffusa in quell’epoca negli stessi ambienti socialisti. E se con ciò Max Weber vuole chiudere i conti con l’eredità del XIX secolo, le sue formulazioni metodologiche concorrono con le ricerche sull’economia, il diritto e lo stato a formare i concetti-chiave della sociologia contemporanea: quella complessa interpretazione del mondo attuale che ha procurato a Weber il nome di «Marx della borghesia».