cm. 19,5 x 13, pp. 148, copertina rigida con sovraccoperta, quest’ultima presenta lievi segni d’usura ed un numero a penna al piatto posteriore, complessivamente in condizioni più che buone.
Herbert George Wells (1866- 1946) è stato nella letteratura contemporanea il maggior prosecutore di quel romanzo popolare a sfondo scientifico che aveva avuto nell’800 il suo massimo interprete in Jules Verne. Autore di numerosi romanzi, di cui ricordiamo Kipps, La macchina del tempo, La storia di mister Polli, Tono Bungay, e di una notissima Storia universale, la sua opera, specie nel mondo anglosassone, ha conquistato enorme popolarità, ed alcuni suoi personaggi, anche attraverso la larga divulgazione dello schermo, hanno ormai raggiunto universale notorietà. L’isola del dottor Moreau occupa, tra le opere dello scrittore inglese, un posto certamente Singolare. Wells ha qui narrato la vicenda allucinante dello scienziato che si perde nel folle tentativo di varcare i confini che separano il bestiale dall’umano. Ma in questa storia di uomini che tentano l’inosabile, la limpida fiducia di ce nelle illimitate possibilità del progresso sono ormai cadute. Lo scienziato non è più uomo tra gli uomini e benefattore dell’umanità, ma un fanatico superuomo in preda a un’idea fissa che lo sconvolge. Distrutta ogni certezza, anche il limite tra l’uomo e la bestia diviene dubbio e problematico, ed è l’irrazionale che domina tanto lo scienziato lanciato nella sua avventura senza speranza quanto l’uomo comune ridotto a cieco strumento di una fatalità incomprensibile. Ogni cosa si converte così nel suo contrario: la scienza nella fantasia e la fantasia nella scienza, l’uomo nella bestia e la bestia nell’uomo, il possibile nell’impossibile, la realtà nel sogno, il bene nel male. Ed effettivamente in Wells la scienza ha tutti i caratteri della magia. Già la figura dei suoi scienziati è tipica. Non più le lucide menti del romanzo ottocentesco, tutte volte a semplificare i problemi più astrusi e ad approfondire l’indagine della realtà: lo scienziato di Wells è in preda a un demone che lo divora: come il personaggio di Stevenson, egli non sa più riconoscere in sé il dottor Jekyll da mister Hyde; il mondo attorno a lui si oscura e diviene aperto ad ogni paurosa possibilità. Cirus Smith si trasforma nell’Uomo Invisibile. Con Wells si può dire nasca la fantascienza.