cm. 21,5 x 14, pp. 302, copertina rigida con sovraccoperta, in buone condizioni.
L’elefante è fra tutti gli animali il più misterioso, e per la sua forza e la sua maestà, ultime vestigia di un mondo scomparso, venne circondato in ogni tempo da un’aura di mito e di leggenda.
Il Ten. Col. J. H. Williams, che prima di diventare organizzatore e comandante delle Compagnie d’elefanti nell’ultima guerra trascorse vent’anni nella giungla birmana come addestratore di pachidermi, vivendo in tanta dimestichezza con essi da guadagnarsi il nomignolo di «Bill degli elefanti», in questo libro ormai celebre, lacera il velo del mistero e delle fantasie e ci mostra la vera natura di questo amabile e intelligente animale. Con una semplicità che ha tutta l’efficacia e il rilievo della cosa vista, l’Autore riferisce la nascita e la morte degli elefanti, la loro vita sociale, gli amori e le fobie, le lotte contro il nemico naturale che è la tigre, i vari sistemi di addestramento, gli strani rapporti che legano l’animale al guidatore, l’oozie, e, soprattutto, il loro lavoro intelligente, grazie al quale, all’indomani dell’attacco giapponese, riuniti militarmente in compagnia, gli elefanti diedero un contributo preziosissimo alla vittoria degli alleati in Birmania, trasformandosi da animali da trasporto in costruttori di ponti, di strade e di navi.
L’arte narrativa con cui sono intrecciati i vari episodi del libro, i mille incidenti ora drammatici ora umoristici, fanno pensare ai più bei romanzi d’avventure. E la rappresentazione della giungla: le cacce, gli indigeni con i loro costumi e le loro superstizioni, i bivacchi ecc. ha tutto il primitivo gaudio sensuale di un mondo contemplato con occhi vergini.