cm. 22,5 x 14,5, pp. 562, copertina rigida con sovraccoperta, sporadiche sottolineature a penna, per il resto in ottime condizioni.
Wittgenstein concluse la prima parte del le Ricerche filosofiche nel 1945. A partire dal 1946, si concentrò sui temi della filosofia della psicologia, accumulando le osserva zioni che compongono questo volume, apparso nel 1980. Esse vanno lette, per un verso, in parallelo con la seconda parte del le Ricerche, dove alcune di queste note andarono a confluire. Ma, per altro verso, esse valgono come indicazione delle nuove vie cercate da Wittgenstein negli ultimi anni, anche al di là delle Ricerche. In piena evidenza apparirà in questi scritti una certa impronta antropologica, se con essa intendiamo la convinzione che i problemi del la teoria della conoscenza – a cui Wittgenstein aveva dedicato tutta la sua vita – non possano essere affrontati senza considerare quei «binari fissi su cui corre tutto il nostro pensiero». E questo il Wittgenstein paziente, minuzioso, acutissimo, che non parla soltanto di logica ma dei nostri sentimenti elementari – dal dolore alla sorpresa e del modo in cui li esprimiamo correntemente, non stancandosi mai di individuarvi cose che rimangono da capire. Il presupposto di questo Wittgenstein estremo, per noi oggi particolarmente affascinante, è che «la malattia del pensiero de ve seguire il suo corso naturale» – e di fronte a essa il filosofo deve contare sol tanto su una «lenta guarigione».