cm. 27,5 x 21,5, pp. 252, copertina rigida, in ottime condizioni.
Dalle nostre parti, a sentir fare il nome di Giorgio Carmelich, il pensiero corre comunemente a uno dei protagonisti del futurismo giuliano. Nel ricercarne l’opera non è stato però sempre facile imbattersi nelle sue più tipiche manifestazioni di tale tendenza. In tempi lontani, singoli esemplari d’altro genere, inerenti a quella che era allora ritenuta “la parte maggiore della sua produzione” (de Tuoni, 1933), si trovavano esposti nel Museo Revoltella. Sono i più noti disegni a matita (o matite colorate), evocativi di un mondo sospeso tra la realtà e la favola, dove l’eleganza decorativa del tratto non dissimula pungenti notazioni di sottile ironia. Tutto ciò assunto con tale raffinatezza da far pensare come riportai nella succinta “voce” del Dizionario biografico Treccani a contatti non casuali della visione fantastica di Carmelich con il “realismo poetico” di Chagall nonché con l’estro vignettistico del nostro Bolaffio.