cm. 17 x 12,5, pp. 156, brossura, data a penna, fioriture, in buone condizioni.
Neutra ha costruito più di Le Corbusier, di Gropius e di Oud; al contrario di Wright, è stato accettato anche dai circoli più retrivi dell’opinione americana.
Il successo professionale difficilmente accompagna gli artisti originali in epoche di rivolgimenti figurativi, e perciò il primo quesito da porsi nella caratterizzazione critica di Neutra riguarda i limiti entro i quali egli può essere definito creatore di linguaggio.
Problema storico in larga misura ancora inesplorato poiché Neutra, come molti contemporanei, preferisce il propagandista allo studioso che ne ripercorra la genesi e lo sviluppo, ama cioè presentare le soluzioni celando l’intima e talora composita vicenda attraverso la quale le ha raggiunte.
Enucleare i fattori della personalità di Neutra appare tanto più necessario perché la sua opera ha un decisivo valore didattico. Poeta nelle case Lovell, von Sternberg e Tremaine, egli emerge nella storia architettonica moderna come il maggiore letterato: sintesi di una rigorosa educazione europea e di un fortunato ambiente americano, la sua architettura testimonia la missionaria ambizione di sacrificare le eccezioni sull’altare di una più alta e civile norma edilizia.